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Lampadine LED: tutto quello che devi sapere

Le migliori lampadine LED: come orientarsi nella scelta

 

Le lampadine LED sono arrivate sul mercato qualche anno fa e all’epoca rappresentavano una novità assoluta: oggi invece sono sempre più diffuse e rappresentano di fatto l’unica scelta in fatto di risparmio energetico.

 

Nonostante l’illuminazione LED sia sempre più comune, i dubbi su queste lampadine sono ancora molti, a partire dai consumi fino alla loro qualità e al tipo di luce emessa. Ecco quindi una guida pratica per orientarsi nella scelta delle migliori lampadine LED.

 

Risparmio energetico e lampade a LED

 

Se si confrontano le lampadine LED con le vecchie lampadine ad incandescenza non c’è partita: il consumo energetico del LED è inferiore di circa il 75%. Un risparmio importante, che non si limita solo al consumo energetico, perché la vita media di una lampadina LED è molto più lunga di quella di una classica lampadina ad incandescenza: la stima è di 10.000 ore di funzionamento per la lampada LED contro le 750 ore dell’incandescenza.

 

I vantaggi dell’illuminazione LED, poi, non si limitano all’efficienza energetica (e al conseguente risparmio in bolletta), ma riguardano anche:

  • Un minor sviluppo di calore, che come anticipato contribuisce a far durare di più le lampadine a LED
  • La possibilità di utilizzare le lampade a LED anche all’esterno, perché resistono di più alle basse temperature
  • La possibilità di cambiare colore e temperatura della luce, senza l’utilizzo di filtri
  • La varietà di applicazioni: non esistono solo lampadine LED, ma anche strisce e tubi per scelte dal design più particolare
  • Lo smaltimento che permette di rispettare di più l’ambiente e ridurre l’inquinamento.

 

Come scegliere le lampadine LED

 

L’offerta di lampadine LED sul mercato è molto vasta e, a parità di potenza, i prezzi possono essere anche molto diversi tra di loro. Questo accade perché non tutte le lampade LED hanno la stessa qualità, un aspetto fondamentale da considerare al momento dell’acquisto.

 

Gli elementi principali da valutare quando si scelgono le lampadine LED sono:

 

  • La classe energetica: si basa su una scala che va da A++, che indica la massima efficienza, fino ad E. Più la classe energetica è alta, meno la lampadina consumerà a parità di flusso luminoso.
  • Il rapporto lumen/watt, o efficienza luminosa: l’unità di misura per valutare le lampadine a LED non è il watt ma il Lumen; a parità di watt, infatti, possono esserci lampadine con più Lumen e altre con meno, e perciò in grado di produrre più o meno luce.
  • La sensibilità al freddo, che solitamente per le lampadine di buona qualità è elevata
  • Il tempo di accensione: le lampadine di bassa qualità possono impiegare qualche minuto per arrivare al massimo dell’emissione di luce, mentre quelle di alta qualità sono istantanee.

 

Quale lampada LED scegliere?

 

Una volta valutati tutti gli elementi descritti sopra, arriva il momento di scegliere la lampadina LED: sul mercato ne esistono di diversi tipi, ognuna con caratteristiche tecniche e luminose diverse.

 

Il tipo di attacco

 

La prima cosa da scegliere è l’attacco giusto per il portalampada nel quale inseriremo la lampadina. Il tipo di attacco più diffuso per lampadari e applique è l’E27 per i wattaggi più alti e l’E14 per le lampade più piccole.

Per i faretti da incasso e le lampade da bagno di utilizzano invece gli attacchi di tipo GU10 e GU5.3.

È quindi consigliabile controllare il tipo di portalampada prima di andare in negozio.

 

La potenza

 

La seconda cosa da considerare è il flusso luminoso di cui abbiamo bisogno. Con le vecchie lampade ad incandescenza si associava la quantità di luce emessa, misurata in Lumen, con la potenza assorbita, espressa in watt.

Tuttavia, il rapporto tra Lumen e watt cambia in base alla tecnologia utilizzata e alle qualità della lampadina: ad esempio, 60 W di una lampada ad incandescenza corrispondono a circa 800 lumen, ma per avere la stessa luce sono sufficienti 12 W di una lampada a risparmio energetico e appena 9W di una lampadina a LED.

Come anticipato, quindi, sarebbe necessario valutare la potenza di una lampadina LED in base ai lumen, ma questa unità di misura è ancora poco conosciuta. Per questo motivo i produttori indicano sulla confezione non solo i lumen emessi dalla lampada, ma anche i watt di una lampada ad incandescenza che emette la stessa luce, in modo che il consumatore possa orientarsi più facilmente nella scelta.

 

Il colore della luce

 

I LED emettono una luce bianca che può avere diverse tonalità di colore: comunemente si distingue tra luce calda e luce fredda, mentre in termini tecnici si parla di temperatura del colore (CCT).

 

La luce calda ha tonalità che tendono al rosso e ha una CCT tra i 2700 e i 3000 gradi Kelvin (K), mentre la luce fredda tende al blu e ha una CCT dai 4500K fino ai 10.000K. Esiste anche una luce neutra, con una temperatura intorno ai 4000 K.

 

Il tipo di luce da scegliere si basa sull’ambiente in cui posizioneremo la lampadina: per gli ambienti in cui ci si riposa e ci si rilassa, come il soggiorno e la camera da letto, è consigliabile utilizzare una luce calda, mentre per gli ambienti in cui è necessario svolgere lavori oppure avere maggiore attenzione, come la cucina e il bagno, si può utilizzare una luce neutra o fredda.

 

La direzione del fascio luminoso

 

L’ultimo aspetto da considerare è la direzione in cui la lampada emette luce. Escludendo le lampade da incasso e da bagno, che emettono un fascio di luce molto stretto, le lampadine LED a bulbo possono avere due tipi di emissione:

  • A 360°, tipico delle nuove lampade a filamenti LED, riconoscibili perché hanno un bulbo di plastica trasparente con diversi filamenti gialli al suo interno
  • A 180°, tipico delle lampadine LED con un base molto larga e la cupola in plastica; alcuni di questi modelli hanno la cupola in plastica satinata che permette di aumentare la diffusione della luce fino a 220°.

 

Anche in questo caso la scelta dipende da dove vogliamo posizionare la lampada: le lampadine che emettono luce a 180° sono più efficienti se montate a soffitto con la testa rivolta verso il basso, perché in questo modo la luce emessa illuminerà tutto l’ambiente senza sprechi di luce.

 

Tipologie di lampadine a LED

 

Le tipologie di lampadine LED più diffuse in commercio sono:

 

  • Lampade LED a filamento: nell’aspetto sono identiche alle vecchie lampadine ad incandescenza, perché hanno un bulbo trasparente dal quale è possibile vedere dei filamenti. Ne esistono di diverse forme, anche di design: sferiche, tubolari, a candela ecc.
  • Lampade LED opache: sono le classiche e più diffuse lampadine LED, caratterizzate dal vetro smerigliato o opaco e l’attacco a spirale che si adatta anche ai vecchi portalampada delle lampadine ad incandescenza.
  • Faretti a LED, che sostituiscono i vecchi faretti a luce alogena. Hanno le stesse caratteristiche delle lampadine e bulbo e differiscono solo per la forma.
  • Tubi a LED, che invece sostituiscono i tubi al neon, oggi non più utilizzati. Si tratta di fonti di illuminazione dotati di una fila di LED interna con watt, lumen e colori differenti tra loro. L’attacco più diffuso per questa tipologia di lampada è il T8.
  • Lampadine smart e con dimmer: si tratta di una nuova tecnologia che sfrutta i colori del LED, che possono variare senza necessità di filtri; i colori si possono modificare grazie ad app per smartphone (quindi via bluetooth) oppure con un telecomando dedicato. Queste lampade possono includere un dimmer, un dispositivo che permette di aumentare o diminuire l’intensità luminosa.