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Sensori movimento e rilevazione: guida alla scelta

Sensori di movimento luci: guida alla scelta

I sensori di movimento sono degli apparecchi tecnologici in grado di rilevare i movimenti o i cambiamenti fisici, come la variazione di temperatura, all’interno di una determinata area.

La tecnologia più utilizzata nei sensori di rilevazione sono i raggi infrarossi: la radiazione infrarossa della luce attraversa i corpi, animati e inanimati, i quali rilasciano energia che si trasforma in calore. I sensori di movimento luci rilevano queste radiazioni e si attivano, accendendo appunto la luce.

 

 

 

I dispositivi di questo tipo sono chiamati PIR (acronimo di “Passive InfraRed”, ossia infrarossi passivi, perché questi sensori captano “passivamente” la radiazione di calore emessa da altri corpi, in un raggio d’azione che può variare dai 10 metri dei modelli più standard fino ai 30 metri dei modelli con raggio d’azione a 180 o 360 gradi.

 

I sensori di movimento luce sono quindi dispositivi molto utili per aumentare la sicurezza delle abitazioni, specie situate in posti isolati dove manca una buona illuminazione. Ma non solo, si tratta di ottime soluzioni anche per risparmiare sui consumi di energia elettrica, e quindi sulla bolletta.

 

Vediamo nel dettaglio cosa sono i sensori di movimento luci e come funzionano.

 

Cosa sono i sensori di rilevazione

 

I sensori di movimento luce si accedono al passaggio di una persona o quando rilevano movimenti in un’area circostanziata. Ogni modello raggiunge una diversa copertura, più i meno ampia, ma in generale il loro scopo è aumentare il livello di sicurezza di un edificio: nel caso malaugurato di una visita dei ladri, le luci si accendono di colpo, costituendo un ottimo deterrente per i malintenzionati.

 

Sono inoltre dei dispositivi molto utili per avere nei pressi dell’abitazione o di un’azienda un punto luce ecosostenibile: la luce si accende solo quanto serve effettivamente, ad esempio per garantire visibilità all’ingresso nelle ore più buie, e quindi permette di ridurre i consumi energetici.

 

Come funzionano i sensori di movimento

 

Sul mercato sono presente diverse tipologie di sensori di movimento, basati su tecnologie differenti, a volte racchiuse in un solo modello. Alla base di tutte queste tecnologie però c’è un unico principio: captare qualsiasi movimento in una certa zona grazie al sensore di rilevazione, che si illuminerà rendendo visibile la zona monitorata.

 

Il principale utilizzo dei sensori luce esterno è quindi legato alla sicurezza, ma non solo: i sensori luce interno rispondono anche alle richieste della domotica, sempre più presente nelle nostre vite.

 

Tipologie di sensori di movimento

 

Come anticipato, la tecnologia più diffusa per i sensori di movimento è quella ad infrarossi passivo, ma esistono anche sensori di rilevazione che funzionano ad ultrasuoni, a microonde o a vibrazione. Ecco le caratteristiche di ognuno di essi:

 

  • I sensori PIR, ad infrarosso passivo, sono i più usati a livello domestico: rilevano il calore corporeo e quando percepiscono un cambiamento si accendono o fanno scattare l’allarme
  • I sensori a ultrasuoni si attivano invece quando avvertono rumori ad una frequenza molto alta, accendendo immediatamente le luci;
  • I sensori a microonde sfruttano il cosiddetto effetto Doppler, propagando una serie di onde nell’area vicina e rilevando eventuali cambiamenti; si tratta della tecnologia più usata nei sistemi di vigilanza
  • I sensori a vibrazione si basano su una leva che avverte eventuali movimenti; sulla leva è infatti posta una particolare massa che, in caso di movimenti insoliti, fa scattare il sensore.

 

In commercio si trovano poi sensori di movimento riflessi, utilizzati esclusivamente per scopi di vigilanza e caratterizzati da un fascio di luce LED che, se viene attraversato, fa scattare il sensore.

 

La precisione dei sensori di movimento è in costante miglioramento e negli ultimi anni sono stati sviluppati dispositivi che combinano più tecnologie in modo da ridurre il rischio di falsi allarmi.

 

Guida all’acquisto: le caratteristiche dei sensori di movimento

 

Ci sono diversi aspetti da prendere in considerazione prima di acquistare un sensore di movimento, in modo da scegliere il modello più adatto alle proprie necessità.

 

Il primo elemento da valutare è la tipologia di alimentazione, che può essere a batteria oppure cablata. I sensori che funzionano a batteria sono perfetti per l’esterno e facili da installare, ma attenzione alla zona dove si decide di installare il dispositivo: se non si superano le 10 accensioni al giorno, le batterie ricaricabili avranno una buona durata, ma in zone di passaggio l’autonomia si ridurrà notevolmente.

 

I sensori luce esterno cablati sono i più diffusi, anche se bisogna procedere ad un’installazione leggermente più complessa, ma che può essere tranquillamente effettuata in autonomia.

 

Infine, non bisogna dimenticare i sensori di movimento ad energia solare, una soluzione eco-friendly che permette di contenere i consumi energetici, e anche di facile installazione. In questo caso la scelta deve essere ponderata in relazione al luogo dove si posizionerà il sensore, che deve poter ricevere luce diretta almeno per 6-8 ore al giorno per poter funzionare in modo efficiente.

 

Il secondo elemento da valutare nell’acquisto è il raggio di azione e l’angolo di rilevamento dei movimenti. Se si vuole monitorare un’area piuttosto ampia è bene scegliere sensori con un raggio d’azione di 180 o 360 gradi, mentre nei luoghi più piccoli o all’interno sarà sufficiente un raggio più circostanziato.

 

Infine, l’ultimo elemento da considerare è il tempo di reazione, ossia il tempo necessario al sensore per accendere la luce dal momento in cui avverte dei movimenti. Maggiore è la sensibilità del sensore, minore sarà il suo tempo di reazione: i modelli più reattivi sono perfetti per i posti di passaggio bui, dove l’accensione della luce deve essere immediata.

 

Dove installare i sensori di movimento

 

Il sensore luce interno deve essere posizionato in luoghi di passaggio privi di ostacoli che possano impedire il suo corretto funzionamento: ad esempio, è bene evitare di posizionare il sensore vicino alle finestre, perché le tende, muovendosi, potrebbero attivarlo inutilmente.

 

All’esterno sarà importante valutare con cura la posizione del sensore: se fissato troppo in alto non riuscirà a svolgere la sua funzione in modo efficiente; meglio collocarlo in un posto difficile da raggiungere, in modo che non possa essere danneggiato, e al riparo da fonti di calore o luce diretta (ad eccezione dei sensori ad energia solare).

 

Sensori di movimento crepuscolari

 

Alcune luci con sensore di movimento sono definite “crepuscolari”, perché sono in grado di percepire il tipo e l’intensità dalla luce dell’ambiente in cui si trovano. Quando la luce scende al di sotto di una determinata soglia di luminosità, il sensore si attiva, accendendo la luce.

 

La maggior parte di questi sensori è utilizzata all’esterno, in lampade e lampioni posti al di fuori delle abitazioni, che in questo modo si accendono automaticamente al calar della sera, evitando sprechi di energia e garantendo sempre l’illuminazione nelle ore notturne.

I sensori di movimento luci sono dispositivi che consentono al tempo stesso di proteggere la propria casa e risparmiare energia: ecco come funzionano.